Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

. \ - LXX - Ma l'opera nostra non fu vana. Me1~tre « rinunciavan10 )) alla Dalmazia, rivendicavamo l'~talianità dell'Istria, e protestavamo contro il Patt,o di Londra, che abbandonava alla Croazia senza difesa gl'italiani di , Fium,e. E siccome nessuno poteva accusarci di essere imperialisti, siccome nessuno poteva denunciarci come mentitori e falsari, •così la nostra cam,pagn~ per l'Istria e per Fiumè convinse fuori d'Italia alcun:i, e lasciò, se non altro, pensierosi molti, che pur erano favorevoli alle tesi sla;ve. E se l'Istria ci fu assai meno disputata che la Dalmazia, se a Fiume fu riconosciuto, immediatamente, senza discussione, nel Congresso della pace, il diritto di non essere consegnata senz'altro alla Croozia, questo non· fu 1c:erto merito di chi aveva creduto di turlupinare il n1,ondo col raccontare che « la Dalmazia era più italiana dell'Istria)), e averva ottenuto l'effetto di compr,Qlm-etterela causa dell'Istria, legando il vivo col morto. Ma la responsabilità massima di noi bissolatiani sarebbe un'altra: noi avremmo g,pezzato in due la opinione pubblica italiana dopo la vittoria, invece di stringerci tu~ti compatti intorno al num.e infallibile, nella lotta per le « rivendicazioni nazionali )) : e di questa divisione avrebbero approfittato gli alleati e l'associato per negare a Sonnino la Dalmazia e Fiume e l'Asia Minore. J)onde si dovrebbe d~durre che se gl'italiani fossero stati tutti d'acc~rdo, I..Joyd Georg,e, Clem.enceau e Wilson si sarebbero messi tutti una grande paura, e ci avrebbero scongiurato di perdonarli e di prender tutto quel che volevano. Sempre la illusione di credersi megateri in un inondo di antilopi ! Ricordian1oci che nel 1919 noi ~spettavamo che Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==