Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

• /· t - 'LXIII - suna guerra di coaliziione i singoli callegati hanno mai < I potuto realizzare: a puntino i loro1 programmi iniziali : è questo l' abicì della esperienza diplomatica. Il Padreterno, che dÒpo tutto_ è il Pa:dretert).o, ri1 conòbbe un bel giorno di avete fatto uno sproposito, e si pentì -di avere fatto l'uom;~,, e per accomodare alla megl_io ii guaio mandò il diluvio universale. Il Patto di Londra, -invece, era un·<< capolavoro di ingegneria diplomatica)), per- • fetto, definitivo, ne varietur. Più-le diffi1 co1tà gli si accu- .. ,rnulavano intorno, più Sonnino rifiutava di torriare sui suoi passi. Le aspettazion·i, che erano nate nel suo spirito, quattro anni prima, durante le settimane, in cui aveva preparato le trattative del J_jbro verde e 'del Patto di Londra, vi si erano saldate in un bloccai di certezze . . incro11abiE, contro cui non serviva nessuna smenti~a della realtà. Non am·metteva nè pentimenti, nè revisioni. Possedeva, µn'anima ,apocalittica, venutagli dal vecchio testamento attraverso l'ebraismo del padre, e dal nuovo testam·ento attraverso il puritanismo scozzese del!a madre. Possedeva molte fra le qualità essenziali del grande - u.omo ·di .governo: la devozione incondizionata al pub-. blico bene, il senso del dovere, la tenace volontà, la fede in se $tesso, il coraggio delle responsabilità. · Gli difettava l'ingegno. E quelle .n1a:g1nifichedoti morali, messe agli ordini di una intelligenza ottusa ed anchilosata, non erano più buone ·q,ualità, diventavano cause. di disastri. , , • r., I \ '

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