Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

,, incondizionalmente al retroterra questa libertà di transito, di cui, in verità, il porto di Trieste, non può fare a n1eno se vuol .prosperare. Nè l'Italia avrebbe_ragione di rifiutare al nuovo Stato slavo convenzioni pel porto di Trieste analoghe a quelle che assicurano alla Svizzera il libero uso dei porti liguri e delle ferrovie italiane. Si potrebbero anche g:arantire internazionalmente queste convenzioni nel trattato di pace. ,Se gli Slavi aves~ sera nel porto di Trieste pretese maggiori, mostrer'ebbero un desiderio così chiaro di prepotere, che tutti i partiti italiani si trq;yerebbero associ1 ati contro un sirnile tentativo. · I nazionalisti sìavi rifiutano questa soluzione. del problen1a della Venezia Giuli1 a, perchè aspirano a sopprimere gl'it?liani sulle coste orientali dJellA' driatico: vogliono trasmettere a1 nuovo Stato slavo le 'pretese del1' Austria contro l'Italia·. Sono vittim1e di una fatale illu'sione, s~ pensano che quel ptccolo gruppo di poco ,più che un milione di sloveni, che vivono tra i tedeschi dell'Austria e la costa dell'Adriatico, potrebbero di per sè soli soffocare gli italiani nell'Adriatico e nello stesso <....' tetnpo difendersi contro i tedeschi. Fortunatamente il ·problema di Gorizia, di Trieste e dell'Istria non sarà deciso dai nazionalisti slavi, e nean- • che da quelli· italiani, che li valgono. Sarà deciso dagli uomini responsabili dei Governi italiano e serbo; ed è da sperare che questi Governi non saranno insensibili ai consigli di quanti sono uomini ragionevoli e leali nelle nazioni alleate. Chiunque, senza preconcetti di partito e senza arroganza sciovinista, prenda a fondamento delle sue veBiblioteca Gino Biànco I

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