Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

. \ di 1'"'rieste dell'Istria. Abbandonando, inoltre, ogni oc- ' . cupazione territoriale sulla terra ferma e su tutte quelle iso_leche~~ av_e~sero~lcu? val~re strategico, l'I~alia a~- qu1sterebbe il d1r1tto d1 esigere 1n compenso non solo 11 possesso delle ba~i navali indispensabili ad assicurare il dom-inio del n1edio Adriatico - Pola e Vallona ci garantirebbero nell'alto e nel basso Adriatico - ma anche la neutralizzazione di tùtta la costa orientale e delle - • isole slave. Le basi navali italiani, in questo caso rimarrebbero disarmate finchè il patto di neutralizzazione fosse mantenuto lealmente dalla Jugoslavia, sarebbero la garan~ia alla· sicurezza italiana in quel giorno in cui le relazioni italo-slave venissero a intorbidarsi e il pa~to di neutralizzazione venisse comunque violato. Questo non è che uno dei casi di quelle concessioni reciproche, a cui con vantaggi equivalenti e con perfetta dignità possono venire Italia e Serbia. Se si arriverà ad· un accordo, contenti tutti; se l'accordo non si raggiungerà, l'Italia avrà sempre con sè la Francia, l'Inghilterra, la Russia, le quali sono impegnate dallo convenzione del 1915. Ed è stato tutt'altro che un male che la convenzione di Londra sia stat~ conchiusa all'infuori della partecipazione del Governo serbo : il Governo serbo si trova così di fronte a ·un accordo delle n1aggiori Potenze. europee antigermaniche anzichè alla ' ' sola Italia: data la esasperazione frenetica di molti nazi~nalisti slavi - fratelli gemelli di certi nazionalisti 1 italiani - il Governo serbo potrà giustificare, anche di fronte a quei forsennati, la propria ragionevolezza con la necessità di rimanere d'accordo non solo coll'Italia, ma con tutti i maggiori Governi alleati. I Biblioteca Gir.10Bianco

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