Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

-XLa neutralità a!ssoluta aveva il consenso delle 1noltitudini operaie e contadine. Ma queste, se non si curavano degl'imperialismi borghesi, nionlsi curavano neanche della rivoluzibne sociale: domandavano solamente di esser1e. lasciate tranquille alla loro vita di ogni giorno. Erano un peso ,morto per gl' intervell\tisti, che volevano trascinarle nella guerra; erano un peso morto per i socialisti, che non riesciro110 mai a trascinarle tJ,ella rivoluzione. Subirono per forza la gu~rra, perchè c'era una spietata organizzazione amministrativa, che l•eiafferrava e le buttava nella fornace; non avevano un pensiero propri<? ed una volontà propria, nè per rivoltarsi contro la guerra, nè per fare una rivoluzione. D'altra parte,, la neµtralità assoluta contrastava con tutte le necessità reali, in 'cui l'Italia era travolta per effetto della guerra mondiale, e con tutte le abitudini n1entali di quasi tutti gli uomini 'politici italiani. L'Italia, infatti, rnessa a contatto deillaMedia Europa con la sua parte continentale, e dist~sa a mezzo il Mediterraneo con la sua parte pernisulare, rappresentava, per questa posizione strategica ~ _per la •carne da cannone che poteva essere forni_ta ~i suoi 40 milioni di abitanti, un fattore militare di gratl!di'Ssima importanza, tanto per gl'Lmperi centrali, quanto per la Triplice Intesa. Ciascw10 dei due partiti aveva interesse a tirare · il Governo itaiiano ·nel proprio gioco, rovesciandone le f orz,e contro il partito avversario. E date Le pressioni, che avrebbero. insidiato la neutralità italiana da tutte le parti durante la lunga guerra, le classi politiche italiane avrebbero dovuto trovarsi itl) una situazione di perfetta indifferenza fra i 1 due gruppi belligeranti, e Biblioteca Gino Bianco

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