Giuseppe Piccinini - I mille di Marsala

48 Biblioteca... Patriottica morti e feriti ne cadono tredici, e su cinquecento uomini duecento! Ma i regi sono in fuga. Al ponte però si rannodano e protetti dalle artiglierie oppongono una fiera resistenza. Garibaldi lancia contro il ponte il battaglione Migliavacca. L'intrepido milanese si slancia alla difficile impresa, combatte da eroe, riesce a sgominare il nemico, ma nel momento in cui ha la soddisfazione di vedere in fùga i borbonici una scheggia di mitraglia lo percuote in fl'on.te e cade mortalmente ferito. Bosco non ha altro scampo che ritirarsi nella cittadella, mentre i Garibaldini entrano trionfanti in Milazzo. Menr,re la battaglia ferveva accanita una goletta giungeva nelle acque di Mila~zo, e vi gittava le ancore. Un uomo d'alta statura, bruno, dai capelli ricciuti ritto sul cassero rimaneva per tutto il resto del gi0rno s et·iatòre di quella fiera battaglia: vedeva la disfat ta di Bosco , Garibaldi vittorioso, trionfante la libertà. La sera quell'uoD;lo scendeva a terra e abbracciava il generale Garibaldi ancora coperto di polvere e di sudore. Quell'uomo era Alessandro Dumas. La battaglia di Milazzo doveva rendere la l~bertà a tutta la Sicilia. Il 22 luglio Bosco cap'tolò; il 24 uscì con le sue truppe dal castello e s'imbarcò. Il 26 Garibaldi col suo piccolo esercito giungeva a e-tano, sulla via di Messina; alla sera dello stesso giorno era sulle alture della bellissima città . Ma il generale napoletano Clary, chiese subito di ca-

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