Giuseppe Piccinini - I mille di Marsala

26 Bibliot~ca Patriottica La lettura di questù 1ecreto fu salutata d~ interminabili evviva ! Era la stlda che Garibaldi lanciava alla t iranniie borbonica! ' La matl·.ina del l:> la spedilione metteva si in marcia verso Calatafimi. Il corpo spe ·ìizion,ario aveva subito a Salemi, come si disse, alcune mod1tlcazion1. Le' sette comp.-•gni6 erano divenute nove: a Bassini era stata affidata l'ottava, la, nona a G(•ig.otti. Queste comp:tgaie erano gt,ate div.se. in dtte battaglioni, comandato il pr1mo da B xio , il Sécondo da Carjni. Ecco ora l'ordine della marcia. Le squarfre siciliane comandate da Coppola e da Santanna., squadre organit.zate lì per lì a Salt~nii, marciav~no da cacciatori ai. fianchi della colonna. L~ nona compagnia faceva da. ava.n .~uardia; la seguiva l'ottava, la settima, la S6sta, )a quinta . · . · Quedte forze stavaa') sotto gli ord ini di Carini, che aveva ceduto a C1accjo il comando della 6& compagnia. Seguivano l'Artiglierja e il Genio comandati da Orsini e Minut1lla, e ra Compagnia dai marinari cannonier·i comandata da Casti~lia. . Seguiva quindi B;X'O allà testa dell~o altre quattro cpmpagnie. Chiudevano la marcia i carabinieri genovesi, co· mandati da Mosto. A Vita, piccolo comune distante sole tre miglia da Calatafimi, si fece alto. , Garibaldi accompagnato da Turr e da altri po~hi dello Stato Maggiore precede~te la colonna per riconO'scere la posizione ' del nemicò e lo vide infatti forte di parecchie' ..

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==