Luigi De Muneri - Martiri sconosciuti

56 Biblioteca Patriottica - Poldo, piglia cotesto serpente, e pestalo sotto ai . . piedi! Ma Poldo, il compagno, non lo ascoltava, forse perchè sapeva che .in tasca e' aveva quel tale arnese; e badava. ~oltanto a calmarlo. Nanni, senz~ dar retta a cotali ins ulti accese di nuovo un cerino, e disse con calma : , - Cencio! bada a te : la Provvidenza non ha voluto, che tu ti macchiass i del sangue mio, nè ch'io, per difendermi, m'aves')i a mac0hiar'e del tuo; ringraziamola, dunque, e p~rdoniamoci tutt 'e due. - Io, perdonarti? Ma vo all'inferno viv?, p~uttosto ...! Senti..... io non son io, se non te 1a fo pagare... - Ed io, invece, ti per~lono con tutto il cuore - ùisFe N anni; e chinandosi a te ~:ra 1accattò il nodoso bast0ne ~ con cui era stato percosso; e mettendoselo sotto un braccio, soggiun~e : - Dunque tu non vuoi, che facciamo pace ) eh? Ebbene, pazienza! mi prenderò c?testo tuo bast9ne.. per ricordò. .A dire il ver o, quel bastone, e' non $e lo prendeva come ricordo dell'accaduto, perchè se perdonava a Cencio, com'era vero, doveva tutto scord~re: è da cr·edere, invece,_che lo pt~endesse. così, come un muto testimonio del fatto, conoscendo il mal animo di Cencio e della sua famiglia contro di lui: i quali, potendo, non avrebbero m~ncato di querelarsi presso i tribunali e farlo carcerare ; i l che, come vedremo, non accadde. ~anni, avendo appreso a conoscere gli uomini, .ave :a pure appfeSo a diffidarne ; triste esperienza ! E senza p: il · dare nemmeno un'occhiata a que' tristi, se n~andò ripensando amara'nente all'avvenuto, che quasi gli serqbr·av~ un sogno.

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