Luigi De Muneri - Martiri sconosciuti

Martiri sconosciuti 53 ----------------- ------ oltre cantando una canzone con voce forte e st ·nata. Oostui, passando, avea dato a Nann1 una mala occhiata, e lll Gigia, essendosene accorta, chiese al 1 'arnant~ . ' se tra lui e quel giovinastro, ci fosse del malumore. - Oh no -· rispose Nanni - con lui nou ebbi mai ll'l1la che dire; anzi lo schivo più che posso, perchè egli è un certo mobile... - Eppure, mentre egli passava per di qua, ti ha dato una tale occhiata, che m'ha fatt.o paura. - Avrai veduto male, ca-ra mia. - Sarà! . .. - e non disse altro. - Naoni s'intrattenne ancora un poco, cioè sino a notte fatta, con lei; e non sapeva risolversi ad andarsene, per('hè la vedeva mesta oltre l'usato, senza sapere di che; tìnafmente, dopo averle detto cento volte addio, senza mai decide'rsi a fare il primo il primo passo, se ) ne SGac ~ ò, e adagino adagino, s'incamminò ver :o Zuccaja . Era una bella ser·ata., come son belfe quagi tutte quelle di ma~gio; c'era ua tal feascolino, che rinfeanc:t v~ pt·o· prio anima e corpo, ·e il buio fittissimo era nn .p 0chino temperato dal mite chiarore delle stelle, che parea sor· ridessero alla terra per veder la a quel modo placida e ven ~Ista; le lucciole in gran copia guizzavano nelt'a1·ia imb[tlsamata dai fiori pratensiì segnando giri canricciosi con la luce loro fosforescente; i grilli stridevano allegra roente da ogni parte; e di qua e _di là, dai boschi l nntani e dai nor.i vicini gli assiccoli rispondevansi a vi r- enda, col loro chiurlìo roco e mela.nconioso; e nelle ve ~.- e de' monti lontani, che si perdevano nell e negre ombre della notte, si vedeva guizzare q~alche lampo, e

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