Luigi De Muneri - Martiri sconosciuti

42 Biblioteca Patriottica pachino, o 1neglio, finsero di dargli retta: perciocchè, udendo parlare di forte educa?:ione, di educazione patria coop erante al pubblico interesse, di saldi principii inconcussi di umanità sofferente, di civili virtù e di progresso civile e simili cose tutte belle e ·buone, non c'è che dire, ma punto jntese da que' poverini, perochè non anèor giunti all'altezza de' nostri tempi. E si dettet·o, inve~e, a mirare H novello maestro; che lor so!'rideva con fare benigno, e, ai più piccini e puliti, faceva pure qualche moina, con tenerezza di babbo: le quali cose non è a dire, se tnt~ndessero benissimo. Il sopr~intendente, at contrario~ a p· poggiato con }e Spalle alla stufa SCJlepotata e mezzo dil'ùtt:t e con le gambe inc1·oci~A.te, Je br~ccia ,~onserte e la testa inchinata sul petto, non ascolla v a il sindaco, perchè sarebbe stata una sciocchezza, e nemmeno osservava Nanni; ma ruminava jnvece nella sua mente tenebrosa, qualche cosa di tristo; e N anni, che, di quando in quando, glì dava quasi di soppiatto, qualche sbirciatina, gli pareva appunto di scorgere ~uHa buzza fronte di lui, qu~lche malo pensiero. Il sin:laco, finito ch'ebbe di parlare agli Sjolaei parlò al maestro in questo modo: -E raccomando a lei, S!gltor m~1estro, d'avere. per queste tenere speranze della patria, ogni possibil cura, e, quello che più ~i tutto le raccomando, si è d'lnsegoaee molto e bene la nostra santa religione, la quale, purtroppo, oggi com'oggi, è trascurata di molto, ed io e il consiglio comunale, come pure la popolazione, abbiamo più a cuore questa, che non il resto... - - Ma - ::;'arrischiò Nanni a interrompere - l'insegnare la religione, va bene, non c'è che dire, ed io, la l-

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