Luigi De Muneri - Martiri sconosciuti

Martiri sconosciuti 37 - Zizzole ! Gua', io proprio non ci credevo. - E rivoltasi al cursore: - La mi scusi, sa. sor Aogiolino - - Eh, io v' ho già bell'e ~cu~atn, - rispose il cur·- sore sorridendo e battendole con la mano suL· una spalla. Tutti si congratularono con Nanni pt'ùprio di cuore della fortuna toccatagli; e lui, che quasi non poteva più sr.are in Sd dalla contentezza andava tutti lietamente ringeaziando. E poi si sedette accanto alla sua Gigia, la quale, fortemente commossa per l'Jnterna gioia, non tro. vava, nè sapeva cercar parole per esprimerla; esprime~ vala nondimeno maravigliosamt-lnte con gli oc(·hi, dai q1tali e dal volto tutto pareva irradiasse una JÙce vìvissirrla, che di terreno nulla ave va; e quasi avresli detto, che l'anima dagli occhi le s~rizzasse ftJOra. Ei le prese le mani, e- la guardò in quegli <'echi fiso fiso, cnme ~e avesse voluto bearsi, o meglio, infondersi in quell'anirna si bella. E ln Gigia guardava lui; e quante cose tenere, atnoro(je e belle gli dicesse con que' suoi sguardi mirabili, nessuno seppe mai, fuorchè Nanni, che intendeva benissimo le mute e pur eloquenti espressioni dell'a tima amante. E non c'è di che maravigliarsi di questa gioia, che a taluni potrebbe sembrare soverchia, poichè, due che si voglian bene come Nanni e Gigia, si trovano di rado, ma di rado molto; e la gioia loro non era tanto pel posto ottenuto, quanto per la ottenuta giustizia, e perchè vedevano, in tal maniera, abbreviato il termine della loro unione. La massaia, avendo preparato da cena, là, a cielo aperto, come solevan far sempre quei campagnuoli nella buona stagion(.., invitolli a sedersi e tutti si sedettero iq r

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