Luigi De Muneri - Martiri sconosciuti

Martiri sconosciuti 35 - - ·-·--- i scaldaseggiole non gli ePano m ai piaciuti; che le cose lunghe troppo diventan serpi, e m ili e altre rose. E qubl_ che scenata la faceva pure ctn la Gigia, la quale, poverina, non osando rispondere al padre, nPppur~ per difendersi, taceva., e in silenzio si struggeva per le amare parole, che lui diceva dietro le spalle al suo damo. Con tutto ciò quelle piccole burrasche passavan presto, e, tornando Nanni, la. fronte della bella addolorata, rasserenavasi tosto, come sub ito si rasserena il cielo , allor .. chè, cessato il temporale, compare il primo raggio del sole. Appena fu veduta la Gigia venire col ce.1. tellino delle ciriegie in braccio, i bambini, smesso di ruzzolare le corsero incontro, e con le lot10 manine paffutelle tentavaiJO di art•i v are il cestellino, di acchiapparlo, e· impadronir.. sene; e la fanciullina, balzando giù dalla ceppaìa , si cacciò la bambola sotto un b raecio, e coi·rendo incontro alla Gigja, le gridava: - Dammelo a me, il cestelli no, dam - melo a me. - A me! a me! - gridavano i bambini, tiran dola per le pieghe della sottana; e la Gigia, sorridendo, lo di0de a loro, accarezzandoli, e loro, mandando grida festo se ' lo portarono, correndo, al babbo. La fanciullina, invece si tirò da parte, imbronciata; ma poco ci stette: cbè, vedendo tutti i suoi intorno al cestelli~o a mangiarsi le eirieJ ie, lasciò il broncio, e andò a ficcarsi fra loro come un pulcino rima~to ad lietro èorre sotto le ali della ehioccia appollaiata. Un momento dopo sbucò fuori con una manata di ciriege, e si mise a gridare, tutta festosa Il cursore! il cursore! Tutti si volsero , e v~ dei o, diffat ti; vel1ir avanti il cursore, che camminando, com'era solito

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