Luigi De Muneri - Martiri sconosciuti

Martiri sconosc·iuti 33 - T'intendo - soggiunse Nanni - tu fosti scottata dall'acqua calda, e, per conseguenza hai paura anche di quella fredda; epperò, se non credi più ai concorsi, non so che dire, tu hai ragione. Io pure, se ho a dire il vero ci ho po.ca fiducia., e certamente non avrei concorso, se Angiolino m'~ vesse stimolato, dicendomi esBere io quasi sicuro del posto, e tante altre belle cose. E ho poi pensato, che non concorrendo, la gente sarebbe stata lì pronta a darmi del pigrone; perchè tu sai, com'é fatta la gente! - Eh, non dico, che tu abb :a fatto male; anzi hai fatto benissimo: dico solo, che mi fido poco di que' figuri, là, dèl comune, di quei patres conscripti , come tu li chiami., i quali, poco su poco giù, ti vedono tutti di mal occhio. Ad ogni modo staremo a vedere: chi perde meno in que· sta faccenda sei tu.~ - - Anch'io ho pensato cosi. La Gigia si alzò in piedi, e guardando il sole già declinante verso i monti, disse: - Senti, Nanni, ora bisogna, ch'io men vada, poichè vedo che il sole si fa basso, e i miei m'aspettano; ci vìeni anche tu? - Non vorrei, che... - GuaJ•da; ne' camp] e' non e'è anima viva; e, come vedi, la strada è a due passi di qui. .. - Bene, andiamo. - E, attraversati i campì, si mia0ro in via tenendosi bellamente per mano, como soglioro fare gl'innamorati; l ridendo e chiaccherando di liete e amurose cose, g1unsero a casa, che gli era quasi sull'jm o brunire. lvi, la famiglia della Gigia si stava riposa;nclo sotto alcuni alberi frondosi, ch'erano d:nanzi alla casa, dalle fatiche della giornata, aspettando che Ja wa"saia preparasse da cena. Alcuni di quest.i erano sdraiati per 3 - M .A.RTIRI.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==