Luigi De Muneri - Martiri sconosciuti

Biblioteca Patriottica \ - Un'ora, o poco più. Vedi, ho c61to delle ciliegje; eccole; guarda che bellezza? T o', mangiane, via! - E mentre diceva così, mettevasi il castellino in g1·dmbo, ne rimoveva le foglie, che lo coprivano, eppoi, cing~ndo · col suo braccio il collo del damo, appressava la sua gl',aziosa testina a quella di lui; e pigliando con l'altra rnano una bella ciocchettina di ciliegie, gliele accostava ·~ alla bocca, vezzeggiando. E lui, come farebba un bambino con la mamma, le coglieva dalla sua mano, a.d una ad una, con le labbra> e le sorrideva, e la careggiava beatamente ; e chiamavala brutta! allor che lei, facendo finta di dargliene, tirava indietro con .fina malizietta sorridendo. E così giocolarono un pezzettino ; e poj, dando ambedue in un'allegra risata, si rimisero a chiaccherare. -· Sai? - le diceva Nanni, giocando coi ricciolini di lei , che, civettini, le ombreggiava.no alla fronte - oggi ho concorso di nuovo a un posto. - Di' tu davvero? Ho sentito a dire, stamani, che il nostro povero maestro ha rinunciat(l; ha' tu forse con· e orso al posto di lui ? - O brava la mia Gigina! ti sei apposta bene, tu; gli è appunto al suo posto, che ho concorso, e spero, questa volta di non fare un buco nell'acqua. La vezzosa Gigina iimenò un pochino il capo, come chi è dubbioso sull'esito d~una cosa; il sno poYero Nanni aveva concorso a tanti posti; e sempre aveva fatto bu- (·hi nell'acqua; aveva avuto tante belle speranze, che poi da ultimo erano ite in fumo; e insieme a lui, per tanti disinganni, tanto aveva ella sofferto, che proprio proprio la non ci credava piti nulla.

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