Luigi De Muneri - Martiri sconosciuti

26 Biul1'otecct Patriottica zatosi in piedi, mentre con una mano ~'andava accarez_ zando il p,izzo, con l'altra prese l' istanza, dette intorno un occh ·ata e si mise a leggere. Lo PcJ•itto era breve' chiaro, e oltremodo elegante : chiedeva il posto con gar· batezza e dignità, e conchiudeva, diceudo d'aver fiducia nel sindaco e negli assessori d'essere eletto non pe' suoi meriti, ch'erano poch.i o nulli, ma per la strema povertà della sua famiglia. - Dio, che bella istanza! - est~lamò il sindaco. · Que · sto m 1estro ba un r. erto fare, uno stile, che proprio in . .canta. Bisogna pur dire, che e' non aveva capito punto, ma tutti dicevano, che Nanni scriveva bene, e così per non p~rere da meno dPgli altri, anche Irti, come gli altr·i, diceva. Gli altri tacq ,1ero. E il sindaco: - · Propongo soggiunse, convinto, coovjntissimo, che farPmo bene di eleggere l' Ampezzi, perchè egli e un g iovanotto a modo, saputo, buono e povero. - Harà un giovanotto a modo, sarà buono, sarà po vero, sarà tutto quello che vorretd, caro aindaco, ma ei non fa per noi, - disse il Recchi~lli. L'altro a ssesso1·e, che fino allora non aveva maL parl()to, confer·rnava grave grave, le parole del Recchialli, chinando, di quando in quando leggermente il capo sul p~tto e stringendo le labbra. Era costui uno di queglì uomini, che non avendo punto cet·vel!o fanno tanto comodo alle cricche, giacchè -ponno disporre de' voti lot·o, come e quando lor piace, senza riserbo alcuno. - Mi dica un po'; o perchà l'A m pezzi non fa per noi ? -- chiese il Fabrise. -- Per tante e tante r ·agioni. - Sentiamo l e, via ! l-

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