Luigi De Muneri - Martiri sconosciuti

l 24 Biblioteca Patriottica - ·Già - confermò il sindaco, mettendo ambe le·mani sulle ginocchia e dondolandosi sul seggiolone sindacale, - la dice bene, ma preprio bene, sa ella 1 si dee dare, ai nostri figliuoli, un buon educatore, non un discolaccio. Recchialli, udendo il sindaco, si strinse nelle spalle, can un certo fa.re sprezzante, poi, volgendosi a~ Fabrise, disse un po' brusco ~ - Non mi pare, che il Macci debba esserd trattato con tanta severità: gli è vero che nun è uno stinco di santo, ma pure. .. pure, non credo... cioè credo, dico, che in una scuola e' potrebbe far benino, potrebbe... che so io? il do~ere, la responsabilità potrebbero fargli fare de' miracoli. - Sì f o che ci crede davvero ella ai miracoli? Io, veda, ci credo pochino, e ai miracoli, poi~ del Macci non ci credo proprio nulla. - Eppure il dovere... la responsabilità... - Inteudo : il dovere e la responsabilità ponno far·ne, ma egli è certo, che non potranno farne fare al Macci mai e poi mai. - La mi scusi, signor Fabrise, ma ella non può prevedere il futuro... - Egli è vero, che non posso prevederé, come ella dice, il futuro, perchè a dire la verità, non sono profeita, n è figlio di profeta, · nondimeno, · studiando il pas. sato di una persona, posso supporre o prevedere a un dipresso l'avvenire; ella, invece, supponendo un cambiamento, o, meglio, un miracolo, che non potrà certamente accadere in uno scostumato, come il Macci, percbè non si piega· al dovere, chi il dovere non conosce, non è un profeta, ma se non la conoscessi, · direi cne la n9p ~ pe~me~o ....un UOJllO seqsa~Q.

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