Luigi De Muneri - Martiri sconosciuti

• 20 . ' • y) j l Biblioteca ratr·tottzca - ----- So, che stai poco, tna è meglio pcepararla per tempo. Va là, scrivi!/, fa a modo mio; e poi pottarnela a me, insieme agli attestati. - Ebben~· corro subito da sor Tonino a prendere un ' foglio di carta bollata; - era il t~baccaio di Zuccaj ~ - e frettoloso se n'andò dal tabaccaio. :l ·cursore gli tenev.t dieteo con gli occhi; e se... 1tiva, in cuor suo, una cert ·t soave compiacenza: perciocchè il poter fare all'amico una , ~ finezza, poteP giovargli in qualche modo, era per· lui un piace1· grande; e, per meglio riuscire nel suo intento ge - ner•oso, ci metteva tutta la sua buona volontà, come se avesse fatto per se stesso. Tutto a un tratto e' vide, che Nanni, art·i vato dal tabaccaio, e messo piede sulla soglia della botteguccia,. si era fermato un momento, come i n· deciso, e aveva scrollato il capo, e poi, dato di volta, tornava v~rso lui. Gli andò incontro; e quando egli fu appresso, vedevdolo con un risolino sulle labbra, gli chiese, un po' meravigliato:- O perché torni tu indietro? - Perchè mi mancano i quattrini. Ieri avevo una li · retta :figlia unica di madre vedova, e la diedi a mia ma· dre; sicchè.... - Ebbene te ne presterò una io, - e tirato fuori il borsellino, ne tolse una lira, e gliela diede, soggiungendo: - Se ne vuoi di più, dillo. - No, no, mi basta, e me n'avanza; - e tornò dal tabaccaio. Un momento dopo uscì fuori, col foglio bollato in mano, e fece cenno con esso al giovane cursore, come per significargli: . Eccolo il foglio; vedrai, che que sto saprà d' amar o a Cencio, e andò a casa. ,

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