Luigi De Muneri - Martiri sconosciuti

Martiri sconoscùtti 13 CAPITOLO II. Eppure - diceva tra sè Nanni, mentre s'avviava a cp.sa col capo chiuso e con le 1uani dietrù il dorso - eppure lo aspirare al posto di maestro di Tulluriana non sarebbe micft cosa malfatta, ve' ; m · Angiolino ha un bel dire : concorri, concorri : non sa mica, lui, che molti mi vogli Q n male, e che i consiglieri saranno q nasi tuéti per Cencio, perchè lui è i suoi hanno molte arlerenze. Ma, _ad ogni modo, vo' provare, la vada come la sa andare. Ci avrei gusto a mettere nell'imbroglio questi signori, questi magnanimi padri della patria, che tengono il mestolo del comune in mano : percbè, messi fra me e Cencio, gli è come essere fra l'incudine il martello, e ·quindi vorrei un po' vedere, come farebbero a cavarsela con onore. Ma che onore? Costoro sono una massa di birboni, che non hanno nè onore, nè vergogna. Egli è vero che non dovrei metterli tutti in nn mazzo, poicbè tra loro ce n'è qualcuno che ha buon cuore; ma, fidarsi! sono buoni, ma deboli e vili... Ho detto vili ? via ! non saranno tali, ma pusillamini e' son di certo. Ad ogni modo e' non hanno . la ferma volontà nei propositi7 come i birboni sono tali, ch'io mi sento di dover sprezzare più di chiun que altro, per la loro dappocaggine : non voglion fa l e

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