Ernesto Mezzabotta - Il 1848

., l APPENDICE Gli interlocutori sono Ferdinando II di Napoli~ sangui· n ario, tiranno, il suo primo minjstro marchese df'l Caretto, arnese di polJzia da mettere i brividi, e il gesuita confessore del ·re; il vero padrone di quel notilissimo paese, tanto favorito dalla natura e tanto malmenato dagli uomini. Dialogo fra Ferdinc.ndo II Re di N a:poli, Del Caretta suo primo ministro, in li il confessore di Sua Maestà (gesui.ta). Ferdinando. Del Caretto. Ferd. · Del ear. Ferd. Del Car. Ferd. Del Car. Ferd. Ehi, Del Care t t o Te l'aggio detto Codesto P (1 pa. Testa di rapa Ci dà a pensaJ·e. Lasctamto fare. Ma intanto io scredito E mi dan debit9 D'essere in guer-ra Col D·io in terra. L'ho a digerire 1 Lasciamli dire. Dunque desidera Il Lazzarone Come la Francia... Costituzione. Oh il mi0 · grand'avo, Quello era bravo! Promesse leste, Poi palchi e teste. Felici tempi! ... Seguiam gli e iern ~t . Giustizia facciasi Quieta e laconica. La scuola, o sire, Non è Borbonica'? · Non ~i precipiti P~:Qsiamci in pritll~ ' . .,

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