Ernesto Mezzabotta - Il 1848

54 BIBLIOTECA PATRIOTTICA l ·-------~---------...--- divina sferza del verso, avesse pure infuso il suo spirito, implacabilmente avverso al Gran P.rete. So.lo, si può dire, dei p~trioti e scritt ~ri italiani, Gjambattista Niccolini si t tenne Jontano dal coro di inni e di entusiasm:; e i fatti mostr·arono che lo sconsolato profeta, predicendo il peggio, si era apposto al vero. Ma non solo i popoli credevan•J alle promesse deL Papa, ch0 probabilmente ne] farle erà sincero e le avrebbe ~antenute, se altri consiglieri lo avessero circondato. I tira.nnelli d'I t a, li a anch'essi erano pereuasi che il vicario • . ' ~ di Cristo avesse volontà recisa di spegnere i secolari ... cepp.i d'Italia, e sjccome la potenza non gli mancava, erano disperati dei fatti loro. Si può iire che a quei giorni la sorte di tutti i sovrani d'Italia fu nelle mani di Pio; a un suo cenno i popoli li avrebbero tutti rovesciati, in barba a qualunque ft)lto ~umero di baionette straniere. .. Giuseppe Giusti, nel suo Papato di Prete Pero, ha accennato a questo indicibile sgomento dei nostri padroni, alla vista delle opere di questo Papaccio che ci crede; e conclude che i monarchi non vedevano altro l scampo fuori che quello · di dargli l'arsenico. Il papa liberatore ebbe infatti il veleno, un veleno più sicuro dell'arsenico; l e fa l'adulazione, fu la dotta rete tessuta dalla Compagnia l di Gesù, che pervenne a mutare il Redentore sospirato degli schiavi. in uno strumento dei despoti, non dissimile ·. dai suoi pr(~ decess ori. • l La poesia popolare non poteva tacere in queste circostanze. Ripeto qui per intero · una curiosissima e rara satira che 'gieò nel 1848 ·per l'Italia, a esprimere appunto • l le paure dei sovrani d'Italia e· le ~peranze c<;>n~ordi dei popoli nel saoerdote supremo. ·

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