Mario Boneschi - Il Partito d'Azione e la democrazia

dunque di un princ1p10, che ammette la formula di libertà ma ne:i fa' una applicazione appena abbozzata. Se questo germe è destinato a svilupparsi nella repubblica sovietica, non vi è ragione di risalire fino ad esso nel rimanente di Europa. L'Italia non ha bisogno di una libertà informe, ma le è necessario wia libertà completa, viva, potente, che scuota una massa inerte e scettica. Malgrado l'esperienza negativa della dittatura molti pensano che in Italia la dittatura fu nefasta perchè cattiva dittatura e sognano ancora la tirannia intelligente, buona, operosa, onesta, illuminata, riformatrice o rivoluzionaria, sognano sempre l'uomo in cui confidare che opererà il miracolo. Ma l'esperienza ha disperso queste illusioni. In Italia ogni dvttatura è cattiva. Se vi era una dittatura che, nei limiti di una rigida conservazione sociale, godeva di tutte le condizioni per dare un governo sa!;- gio e regolare, questa era la dittatura mussoliniana. Essa non diede alcun risultato positivo. OGNI DITTATURA È FUNESTA Tutte le premesse per un esito felice si presentavano all'uomo che Re Vittorio Emanuele chiamò al Governo nel 1922. Screditati e dispersi gli avversari, supini i dissidenti, grande la fiducia. Tutta Italia era a disposizione. La monarchia aveva sposato il nuovo regime, l'esército aveva contribuito al trionfo del fascismo, le classi proletarie sconfitte e deluse erano pronte ad accettare i favori che il gran demagogo avrebbe elargito al po31 Biblioteca Gino Bianco

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