Giuseppe Faravelli - Il Partito socialista verso la Costituente

Chi siamo e che cosa vogliamo COMPAGNI, Potrei cominciare questo mio discorso con le parole del monaco dell'Università medievale di Salamanca il q:.iale. restituito alrir.segnamento dopo 11..nghi am~i di carcere, si ricollegò direttamente all'ultima sua lezione dicendo: lleri dicebcnnus (ieri dicevamo ...). · Anch'io potrei ricollegarmi alrultimo discorso pronunci11to nel mio paese natale cd alrinvettiva dantesca che io adoperai - a mo' di predizione - contro il fascismo e i suoi gerarchi. non ancora saliti al potere: Quanti si credon or la~sù gran regi che qui saranno come porci in brago, di sè lasciando orribili dispregi. Sono trascorsi oltre vcnt·anni, durante i quali, i,1 nome di pseudo ideali, è stato ratto scempio della libertà e dcli~ patria. - 20 anni di diseducazione e corruzione delle coscienze, di dilapidazione e sperpe1·0 della ricchezza nazionale, - 20 anni di turpitudini infinite ed impudenti. di crimini, d'aggressioni brigantesche che hanno disonorato dovunque il nome d"Jtalia ed avvelenato il mondo, - 20 anni culminali nella guerra più infame ed atroce che la storia abbia mai conosciuto e nello scatenamento più bestia!e e selvaggio degli istinti e delle passioni. Ed ora - purtroppo molto più tardi di quanto fu previsto anche dai pessimisti ad-oltranza, - quelli che nel regime fascista si credevano « gran regi • (• grandi gerarchi , . per adopl.'rare il loro linguaggio). giact ci'3 Gino Bianco

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