Omaggio alla memoria del dottore Girolamo Versari

- 43 - Non ancot· il mio infermo e stanco ciglio Del lungo duol quetava al duro fato Ch' un pria mi tolse e poscia un altro figlio, E tu, morte , n'bai dato Nuova cagion di raddoppiare il pianto . Ohimè! rotto è quel santo Vincol soave d' amistà, che or rado Nostra consente svergognata etade . Alma gentil, che per sicuro guado Scorser virtù e pietade Al ciel da questo mare aspro di vita , Dal tuo beato scanno Deh! volgi gli occhi u' il lamentar t'invita , Che del tuo dipal'Lir fa comun danno.

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