Omaggio alla memoria del dottore Girolamo Versari

-42Battendo l'ali imbalsamale e molli Sull' acerba ferita, il duol ne addolce, Ed al pianto pon meta - llla non tosto Si ristagna nel cor la dolce vena, Che più abbonda in colui che più ben ama , Jllette natura altro desio nel pelto Di color ch' ebber padre il qual mertava Della pubblica laude - La memoria Onorarne - accennando in saldo cippo Le sue virtudi , e per vittrici carte 'framandandole intere ai dì futuri . Nobil desio, che di beate immagi Lusinga il sonno degli estinti, e accende Con l' alto esempio Ja virtù de' vivi . E tu l' intendi , o mio Camillo, e come Hai nobil cor, la nobil opra adempi. Vegga chi bee del Ronco , e chi dell'Arno, E chi del Tebro , e chi dell' Adda, ed altri Cui più lontana onda disseta, vegga Lo splendor di virtude, onde fregiossi Il tuo buon Genitor , vegga com'egli Ben vide addentro di quell' arte muta Che t alor vince morte; ammiri il pio Animo aperto ad ogni afflitto; e quando Varcando i mari l' onorata istoria Attingerà l' Affrica piaggia , ottenga Il pianto di Colei che fanciulletta, Jllendica, e solo di valor vestita, Rinvenne un padre nel tuo padre, e or rende Jllerto a tant' opra con laudabil' opre. Oh , d' attorno ti volgi: ahi mira quanti Son gli orbi figli, cui suona vergogna La memoria de' padri! Oh infortunati, Pesa sovr' essi il non lor fallo! Innalza Tu, mio Camillo, alto la fronte: mira Tra gli astri il raggio del paterno riso, E ti rivesti della luce sua. GIOY../Nl'tl li .dRZETTI

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