Menotti Delfino - Guglielmo Oberdan

zia ai L~ Gaia comanrhta a Vittorio Emanuele da Napoleone III. - Che noi dunque non vogliamo romper guerra lì per lì all'AustriaUngheria. Vero è che da gente d'or· dine - vecchio e nuovo - più volte udin1mo dire e leggcmino, che il popolo it:tl iano ha bisogno d'unR guerra come d'ossigeno riparatore. E potemn1o anche capire che questa guerra bisognava la facessimo con la Francia, per dare occasione alla Germania di saltare in n1ezzo a sal varci dal buscade tutte o sino alla :fìne. Ot~H noi, inabili a t anto n1achiavell ismo eli gente fracidamento sopraffina , ci sentiamo ancora assai di sangue romano cla perseverare aspettando il tempo nostro. Intanto affermian1o. Dicevano ch0 a Triest e e all'Isb·ia n1ancava un martire. Ecco, il n1artiro è venuto. E qual\~, lo dicono le pag ine che seguitano. Giornn 1 isti stranier i ci fanno col p n.

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