Menotti Delfino - Guglielmo Oberdan

GUGLIELMO OBERDAN ganni, sogni una casetta tranquilla, un po' di famiglia, una moglie, un po' di pace. Io, ben lungi ancora della mia meta, lontanissimo dai vecchi e nuovi sogni, stanco pure, ·invecchiato, divenuto serio per le illusioni cadute ad una ad una, pieno di tutt'altro che di gloria morale o materiale, yo' sognan.do un campo di battaglia, guerra) gu erra e g11crra) e pavento all'idea di f1miglia - restando sempre fisso ad un pensiero: quando si ha disposto già della propria vita, perchè mettere in forse quella degli altri ? « Vado superbo però di poter dire che, quante pur siano le illusioni perdute, quanti siano i crucci e i disinganni, non retroced.erò d'un passo, fìnchc non sia raggiunta la meta - a qualunque costo. Qual maggior conforto, quale scopo può avere la vita se non il trionfo dell'idea? ... « Ti pervengono fino laggiù notizie della nostra Trieste ? « Stanno succedendo dei gran parapiglia. - Bo ~11be all'Orsini, arresti a centmaja'

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