Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

()2 LA TORIIE DI NONZA dianamente alla ten·a lt·amontanclo dal nost1·o emisfet·o , e tanto allor·a è la mestizia che su lui si diffonde , tanti il silenzio e il mislct·o che lo investono, ch'io molto volonticri lo chiamerei : terra degli addii. Io non Io dimenticherò mai; da Canm·i vieli la più magnifica calala di sole che mi avesse percosso 'fino a qud giorno in mia vita; e la descriverei se il sole che d sta davanti disponendosi a sciogHet·e i cm·sieri dal carro adorno c ad annidani nel mare non mi persuadesse a tacere. Giunto poco prima dell 'Ave iJfaria della sera n Canari mi si fece attorno un capan.nello di gente curiosa, ond'io guardandomi attorno e notato un giovane d i sembianze oneste , lo richiesi se volesse accompagnarmi a visitare il paese. Al che egli rispose: = Plait-il, monsieur? Ed IO : O che siete ft·ancese voi? Non monsieur , je suis corse. E allora perchè non favel_lare italiano? Per avvent m·a vi vergognate ad adoperare la li ngua che i padri vostri parlarono? = No, il giòvane allora riprese, io sono un buono anfane , e per niente al mondo vorrei disagmre vostt·à signoria , ma essendo io figliuolo del pi·ecettore, prima di ogni altro devo osservare gli an·estati del minist1·o di pubblica istruzione, i quali pot·tano che ogni ufficiale còt·so deve m·rangiarsi a parlare francese; però tutto regrettando avet·e quasi dimenticato il mio italiano , il f'aut avec votre permission, que je ·vous parte fmnçais = (30). Mi cascò addosso il brivido della quartana doppia parendomi vedere ed ud ire palpitante e vivo il most•·o descritto dall'Alighieri al canto ventesimoquinto

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