Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

·LA TOHHE Ul NO~ZA l ano pet·chè c' li peovuno dmi: pèggio per loro! a inc non d~nno minimo fastidio, e dove essi penano a furia di subbia per ispianaf'li, 'io con la punta della penna gli fr·astaglio in sottilissimi r·abeschi come se fossero .foglie di camelie. Se mi accadesse nella ft·etta di fare strapiombare le colonne, non mc ne do per inteso per me e meno per altri, impeeciocchè io vivo sicuro che non cascheranno, e dÒve io gli ·ho posti gli ritroverò di certo. Vasi, anfm·e~ patere, panop~ie, stipi, masserizie preziosissime, tappeti, o vuoi babilonesi o vuoi assi1·i , diamanti a petto ai quali la montagna d.,i luce e la stella del .mczzogio1'no stanno a ragguaglio del granello di mi- .gliò ·con la cupola di San Pietro di Roma io ne pos- ·siedo a fusone. Povera cosa paionti questi candelabri ? E sì che sono di metallo corintio, e la parte su- . per iore fabbricarono a Egina, la ·inferiore a Taranto ; uno, il men bello, éoniprò già Geganin all'incanto pel' ci nquantamila ·se'sterzi , e per giunta .le dettero un gobbo, che dopo ave1·é esposto su la mensa ignudo ·a strazio dci convitati, ella si tolse per amante, e venuta a morte , · inslituì eeede delle sue immense ricchezze (18l . Cervello di donna ! Ma io non vo' garrire teco; te li cambio .in argento, e se nulla nulla brontoli in oro. Saccheggio tutte le gallerie, abbottino le reggi~ così antiche come mo(lcrrle, dai giardini di Semira- .mide, dalle piramidi dei Faraoni , dalla casa aurea di Ne1·one , da Vcrsaglia di Luigi XIV, dal romitol'io di Caterina JJ,. dal castello di Windso r· della I'egina Vittoria, dall'Escuriale di Fi lippo .JI. Verun ciambellano tentenna ad aprirmi le porte, veruno si .attenta visitarmi .addosso, Yeruno: fiscale pensa ad accusarmi di 'furto per·ciò che io mi atTicehisca senw impoverire persona , rubo , ma non porto via nulla: gr·imaldelli gli occhi, lima

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