Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

L:\ TOIIR!è 01 NO~Z .\ giur·o, che .da molti anni non mi viene lallo di legB·ere libro li·ancese, il quale favellando d'Italia o vilmente non la calunnii , o ignoqmtissimamenle non la condanni. Quanto poi agli a.tti di governi noi sì che possiamo lavarcene le mani; i Francesi no, imperciocehè le anime nqstre· freniono costrette dentro la fom1a , che c'impose1·o pm·ecchi dei nostri rettori, come l'anima· del povero Jjcaone nel corpo del lupo in cui lo aveva tramutata l'ira di Apollo: non essi così : sul finire del seeolo dècimottavo. ecco eglino scendono giù dalle Alpi dmppellando vessillo repubblic_ano, ed il cuore della Libertà · di punta mortalissima feriscono, avvegnadio la gente sbigottita contemplasse in nome di lei compirsi immanità tali, che o non e~·ano mai venute in mente alla tirannide, o se l'era dimenticala. - Cessa Eleuterio ; allorchè potrai dimostrarmi , che il miglior thodo onde il ,·ilJano lavori la terra sia quello di attaccarlo alle vele del molino a vento quando tira "libeccio, io verrò nella tua sentenza; che seguitando lo esempio di Francia assetteremo l'umano consorzio. N è credere già ch'io così favellando sia mosso da sdegno d' ingiuria p~tita, ~he mi faresti torto, e ad allontanarne perfino il sospetto concedi di esaminure così di scorcio i fatti che maggiormente immaginiamo ad imitarsi giovevoli. La 1·eligione fu reputata sempre ottimo fondamento della civile società, anzi superiore in vil'tù allo affetto di Patria, di famiglia e della stessa Libertà, e di que-: sto ci chiarisce Niccolò ~Iacchiavello nel libro primo dei Discorsi sopra le Deche di Tito Livio quando racconta come la repubblica sa1·ebbe stata spacciata s~ Scipione non si avvisava costringere dopo la rotta di C<1nne le legioni in procinto di gi1·sene in Sicilia a giurare di tene1·c il lermo in Italia, ~rcrimcntando giove-

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