Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

LA TORRE DI NONZA. f47 chè cautissimo dissimulasse e tacesse, vinto certamente da1la vergogna , lui stringeva la religione del patto di astenersi da militare contro la Francia per tutta questa impresa : si ridusse a vivere nella sua casa di campagna <ii Nonza , in cet·te stanzet.te che guardano il monte : amici o congiunti non volle più accogliere: la pot·ta non · passò, che co' piedi innanzi, con testamento ordinando dessem sepoltura a lui morto, giù nella valle, dove le acque montane t•ompendosi ft·a i sassi, par che piangano, e noci antichissimi empiono il luogo di ombre sinistre e di malinconia. · Pet•chè, egli lasciò scritto in certe sue memorie, se mai alla sua anima fosse venuto il ticchio di affaccìarsi alla tomba per prendere aria , non lo contristasse la vista della mal difesa Nonza. = E del cmato Settembre , e di Giovanni Matteo, e di Fedelino Fabrizi quali furono le sorti ? = Altri , spero, ve lo t•acconterà : questo vi basti sapere, che morit·ono da Corsi: quanto a me, la mia storia è compiuta , e la età inferma, e le stelle cadenti mi persuadono il sonno. Addio, ospite, se piace al Signore, noi ci rivedremo nell' altra vita. « E mi pot·se la mano, ed io gliela strinsi fra le mi~. quando lo vidi partire , il mio cuore stette chiuso, come l'uomo cui qualche vecchio amico abbandona . = La tua storia è finita , Ot·azio, se mi abbia o no dilettato poco importa ch' io ti dica, meno che tu sappia, favellò Severo; molto poi importerebbe a me conoscere qual sugo se ne possa cavare. E siccome Orazio stava per rispondet·e, Eleuterio si levò su lo trattenendo. = Lascia fare a me.; grande costrutto a mio parere è da cavarne , e sappi. ch' io te lo espongo. La

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