Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

LA TORRE DI NONZA ' 143 = E del capitano Casella, ditemi in gt·azia , che cosa ne avvenne? = Il capitano Giacomo s' incàmminò alla volta di .Mm·ato in compagnia del suo cannone : dovunque egli passava i popoli dai prossimi paesi di San Fiorenzo, Olmeta, Olelta , c dai più remoti tt·aevano a salutarlo e a fargli plauso , ma .egli incupito tirava innanzi e taceva : giunto eh' e i fu a Murato il Genemie scese precipitÒso le scale del convento, che abitava , e in mezzo della piazza , e a vista della gente acclamante, lo abbt·acciò ; ma il Capitano Yie più tristo, non che se ne rallegrasse appena gli t·ese gli amplessi ed i baci. Ridottisi poi nella celletta abitata dal Generai~ il povero signor Giacomo t•ompendo in pianti gli favellò così : = Cugino , io mi sono condotto a11a pt·esenza vostra pel' suppl imwvi di dne cose ... = Magari ! Cugino mio, (·hiedinc anche Lt·c. = Innanzi tratto io vi domando il mio congedo .. . = Come ! eome !. E tu pensi ad abbandonat·e la patria adesso che la stringe il suo maggiot·c bisogno ? = Questo non uegherò, ma che ci posso fare io? Ho, quando siamo a settembr·e, giusto scttantaquattro anni : mi manca una gamba; il più delle notti le ferite antiche non mi lasciano chiudet·e occhio: con siffatto corredo voi ben vedete, cugino mio, che da me non potete cavm·e soldato gagliardo alla necessità della guerra. = Ma io non disegno mica adoperarti per campeggiare all ' aperto. = E allora , pet· Dio santo ! a che cosa altt·o mi trovate buono voi? Forse a difendere le fortezze? In verità dopo la resa di Nonza io non so se sarebbe maggiormente da biasimarsi la trascmanza vostra a confidarmele o la sfacciataggine mia ad accettarle.

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