Napoleone III e l'Italia - 1859

-86 - zfane: l'unità italiana non potrebbe costituirsi, che dopo fJifandi s forzi colla grandezza militare, o colla tirannia rivoluzionaria . Dall e Alpi alla Sicilia la Penisol a Halica presen ta dell e differ enze pi·ofond e, rese sensibili dall e divisioni ste sse, in cui si riproduce sempre l'ori ginalità pl'imitiva. Nel medesimo tempo oltre questa evidente verità si costala una confor1uità di linguagg io, di co~tumi, d'int eressi, che a tutte l' e poche si rive la per la tencienza federativa , ma . che non ' 'a g iammai fino alla fusion e. Si può dire che l ' unità as.;o lula so lto lo scellro di Roma non è stata che un accidente. I Romani furono obbligati per signoregg iare, e unificare la P enisola ùi trasportare d elle int iere popolaziÒni: eglino non spesero' minor tempo a fa r questa couquista , che a sottomettere il mondo; dovettero far violenza all ' Italia, come fecero violenza all'universo. Qu~nùo N~p ol e one I ha fatto nn regno d' Itali a, obbediva ad un pensi ero più alto che un ambizione dinast ica; egli concentrava sotto la mano possente le agg lomerazioni sparse per· farne usc ire una nazionalità forte e virile: egli pensava meno u fon<lm·e un r·egno, che a rigenerare un popolo. Nessuno potrebbe raccorre ogg i la corona da jeri caduta dalla sua fr·onte; Essa sarebbe così gn"'e a portarsi,quanto difficile a conquistnrsi. Si tratta quindi di rassicnrnre l'Europa pacificando l' Ita lia, e non di fomentare una guerra di successione. XII. Non è dunque l'unità assoluta, che bisogna prender di mira in Italia, è l'unione fed erativa. Questa idea d'unione si presenta come l 'espressione d'un biiogno comune a tutti gli stati Italiani; è per· essi tutti una tradizione e una soluzione. Noi lo dimostriamo. In ltttlia le confederazioni sembrano nascere da sè stesse, come una produzione natural e del suolo. Dopo

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