Napoleone III e l'Italia - 1859

-20- -1808 a M. ìUelzi , che conduceva la deputazione incaricata di presentargli la ·corona d'Italia . Questa ri sposta è un tratto di luce in questa questione istorica ; eccola : « Io ho sempre avnta l'intenzione di creare libera e indipendente la nazionnlilà Italiana;. accetto la corona, io la terrò, ma solamente pet· il tempo che i miei interessi l' esigeranno. ,> l...~e campngne della rivoluzione, le conquiste dell' impero ·erano dunque un mezzo violento, una risorsa es trema òi loll e e di propagande, ma elleno non erano un sist ema. L'Imperatore non faceva l ' Alemagna, e l'Ita lia ft·ancese se non che pet· prepararle un giorno ad essere Alemenna, e Italiana. La cattiva fortuna lo ha sorpreso prima che questa fine di equilibrio europeo avesse potuto compiersi; e ciocchè vi ha di rimarchevole si è che per ributta rlo dall ' altra parte del Reno e delle Alpi, è abbisognato eccitat·e contro lui il sentimento nazionale, che comprendeva e ch.e entruva n el suo vasto piano come un elemento della pac itìcnzione generale. Si è promettendo la loro indipendenza all'Italia e all' Alemagna che la coalizione ha potuto rieollegarle al suo stendardo. Oggi la situazione della Francia p(~I' rapporto all~ Europa è affatto differente. La rivoluzione francese ha fatto la sua opera nelle istituzioni, nelle leggi e nei costumi_, e la sna influenza si è fatta sentire al di là delle nostee frontiere. L ' impero I'Ìs tubilito dopo più di 30 anni di lotte, ha conquistato l'alleanza di alcune delle più antiche monarchie, l' amicizia di altre, la stima di tutte. Non vi ha più dunque a temere, che la nostra generazione vegga ricominciare delle guerre, come quelle che hanno costato tanto sangue, e procurata tanta gloria ai nostri padl'i. Se la F rancia che vnolc la pace fosse costretta a fat· la guerra, l'Europa dovrebbe esserne commossa sonza dubb io, ma non dovrebbe esserne inquieta: non

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