Marco Minghetti - Discorso alla Camera dei deputati il dì 12 dicembre 1863 ...

' • •' 37 zare l'agenzia delle tesorerie per provincia, abolendo quelle di circondario (sulla conservazione delle quali il mio predecessore stesso esitava vedendo la molte· plicità e complicazione di questo impianto), e diminuendo eziandio il numero delle direzioni del tesoro. Quanto al debito pubblico, signori, la sua unifica-: zione, questa grande opera che è stato il primo voto «ella Camera in materie di finanze, ques~a grande opèra è al suo termine. Io mi compiaccio di vedere come essa abbia presentato sì poca difficoltà. Se vi fu qualche indugio esso fu per cagione di corpi morali o di persone assenti: ma la quantità del debito che è rimasto non unificato, al dirimpetto di quello che era da unificarsi, ,è veramente minima1 perchè si tratta appena di 400,000 lire in riscontro di 93 milioni ,e 700 mila che sono unificati. Quanto al corso della nostra rendita io non ne par· lerò. Io spero però che chi ponga mente come nello scorso anno la nostra rendita correva quasi parallelamente al 3 per cento francese ; chi ponga mente all'emissione che noi abbiamo fatta di 500 milioni di titoli e alla spada di Damocle che abbiamo tenuta sempre sospesa sul mercato della emissione degli altri 200 milioni; chi pensi alle difficoltà politiche grandissime che si sono succedute , alla crisi monetaria la quale è venuta in questo scorcio dell'anno a travagliare il mercato; chi pensi a tutte queste cose e rifletta al corso medio che ha avuto la nostra rendita sui mercati di Europa , alla fermezza con cui si è sostenuta, credo dovrà riconoscere che il credito italiano ha in questo anno fatto dei notevoli progressi. Io spero che ne farà

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