Giovanni Gucci - A Minerva

-7Così intelletto uman per n1olta impuro Nebbia d' erro t· , che il cinge, a' raggi tui Sorge leggiadro, e appar vivido, e puro. O veramente beato colui , Sul qual tue grazie non piovono rade, E che di cielo han parte i giorni sui ! Se di squarciata nube il fulmin cade, Se vento in seiva stride , e piante abbatte , O se diserta grandine le biade , Nel costui santo petto il cor non batte, E sì d' ogni fortuna il rendi maggio, Che in van nostra miseria aspra il combatte. Io così certo non sarò mal saggio , Ch' altra onorar più Dea stringami cura , Chè Numi anco fur tristi al tuo paraggio. Allo sorgean di Cecrope le mura; Solo un Dio si chiedea , sotto 'l cui nome La novella città stesse sicura ; ' Frà te , vergin Tritonia , acerba o come A1·se gran lite, ed il minor germano Di lui che impera a un sol chinar di chiome.

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