Giovanni Gucci - A Minerva

-8Mà (le' Celesti il padre , e in un sovrano, Che questo ha fermo in suo pensier profondo, E cui ricalcitrar sarebbe vano , Che di lite cotanta andrà giocondo Qual trà Palla, e Nettuno farà prove D' offrir più cara ed util cosa al mondo ; Splendida a dar sentenza ecco già move Dall' ardua volta che di stelle brilla : Co' Dii tutti maggiori in terra è Giove . Preme aureo seggio ; maestà tranquilla Stà su le negre ciglia, e vesle il serra, Che più ancor di piropo arde, e sfavilla. Ogni guardo mortai vinto s' atterra, Da riverenza ogni alma alto è commossa , Il ciel tace frattanto, il mar, la terra. Il Dio de l' onde allor di tal percossa Aspro scoglio ferì col gran tridente , Ch' ogni proda a l' intorno ne fu scossa: E 'l sasso un destrier spose incontanente, Cui da l' aperte nari il foco uscìa, Forte nitrendo bellicosamente.

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