Max Nettlau - Saverio Merlino

• 26 iigliano aHa minoranza di cedere, perO non cercano d'arrivare all'assurdo, all'unanhni1i .!stolula. Secondo Merlino (p. 163) é fabo ohe non ci sfo in nes~:un c.·bo il diritto di far <rua1co.sa, •e che solo il consenso rencfo legillimo l'atto. Que~ta sarebbe una concezione individu-ali313 e form:alim\ della giu:,lizi,1. Ci sono cause .giu.,te, J>er cui iJ con:1cn~o é obbligatorio, c. ie vien rifiu1a10, si ha dirillo di passar'Ci sopra. Dire: ~'Or-bene: riO ohe é giusto. obbliga. La nozione di coazione é ino.rente alln nozione di giustizia" (p. 16l). Ricono~e anche b. dif&a soci:rle. e questa fohe ahbandonala ad ogni individuo ----secondo il gh::dke Lynch- si arriverebbe al comunismo ,1narcl1ico amorfi::,1:::i. Per MerJino stetso (,p. 168) "fo \ soluzione del problema socio le srn in una maggiore inlegra,:ione e nel1a m~ssima individualizzazione nello bles5o 1empo: una maggiore iruegr.uione anR:werso 13 sopJ)ressione degli antago• Jtismi di cla~-se ed una migliore ~i-stemazione delle rebzioni internazionali: una maggior indivitltwliz7,.1zione J)Cr il maggior vnlorc che deve ac<1ui-stare la personalit:i mn:ana" - in una parola, rmiui e deccmrali::a:ioue ("·perché i Jlrocessi di indh•idu:tliz:, ...uione e decentralizzazione ,·:mno imieme" p. 167). li suo sistema misto (J>gg. 183-85) consi~te in queSto: a) alla collettivit.i ~l):lrtcngono il suolo e gli Slrtun:tenli di lavoro ... ; b) le co:Ueuhrit:I 1>iti o meno va~te. SCC"ondole con~izioni locali. organizzeranno per conio loro un J)ircolo llltn'ICro d'indu~lrie, 501lralutto quelle a cui 6Ì ~b egna un monoJlo·lio; con qum1i <tne.-,ta sob. eccezione, l'iniziativ:t delhl l)roduzione e degli scambi ~arcbbe lasciala agli individui ed alle associazioni; d La colle11ivi1i cederebbe strumenti di lavoro a coloro che offrit,Sero migliori condizioni, giaf'ché sarebbero c<Snsiderali in poP.~~Ho delle migliori nttiludini per utilizzarli, producendo il m:tggior beneficio sociale. Pure, a parit:I di condizioni, le a,~oci:u:ioni coo1>erntive 1>01rebbero eescrc preferite ai prh•nti, i lavoralori locali :ii 1:woratori stranieri. e«. - d) Gli individui ed 3',Ji,O• dazioni che a,·eescro J)agato la rendita alla colleuivit.i, a,-rebbero il pieno godimenlo dei prodoui del Joro luvoro e li scambierebbero nelle condizioni che co,werrcbbc loro di porre. - e) L:1 collettivitli sarebbe in condizioni di due :ai &uoi membri i mezzi d'i~MJinsi, b possibilit8 di bvorare, una quantit.i di godimenti gratuiti e di soccorrere gli inca1laei. Ci .sarehbe cosi una relativa uguaglianza di condizioni tra gli uomini; gli ~nibi !arebbero neces~ariamente e<1ui, e la cooperazione ,•olontarfa si generalizzerebbe ... ili govemo ceder:i il pos10 alle ant!mini!tr:u:ioni autonome, unite fra loro per mezzo d'organi di relazione, 1>emtanen1i o tempora ne.i: congressi, con• • forenzc, couu.mtssioni federoli. «c. Dol sociali~mo. dice ancor.i (11>. 283), non possiamo conoscere c-he H punlo di p;:1r1enza. E' .&usceuibilc d'in1mcm,i progressi. Si tratta di sis1emare cerle relazioni, per stabilire una base per il benessere e lo iYiluppo di

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