Max Nettlau - Saverio Merlino

22 tutta una .serie d'opinioni antagonichc, in una serie d'artico·Ji, destinata forse a formare un lih1·0; -ariticoJi conùncinti orfe1ti\'amten1e ne "La névolte" nel 189:J.,pcrO interrotti dalla s.ituazio11e .in oui si tro,vO questo gio·ma1e1 che cess6 di pt:.hblicarsi poco 1en1po dopo. Una dichiarazione di Mrerlino in questa di~ione, ne "La /~évoltc" del 30 dicembre, ru, credo, la sua tcltit111:1 parola ,prim·a de:l 1:<uo 311.t"eSlO del 30 genn'3iO;.,. vi aHcmm cJ1e non erede che, do.po fa ri-voluzione, I-a produzione e ,il con;.;mno potramio organizzarsi secon'do il "Fa ciO clte vuoi" e la ",1>reta nel mucchio", ma che ci sara bisogno d'un J>iano, di liberi J>alli, d\tccordi equi e durevoii. 1on bisogna confond·cre qc;est-a posizione con <Juella degli 3narchici che 30 o 40 :mni do1>0 ridivennero autoritari, i phttta/ormisti ed nitri esemplari della s1>c• cie. Si sa fino a cl1e pm1to h:i riplldiato Mafatesrn, .fino al suo •ultimo so8piro, tali degenerazioni; nrn ha ri.J>Udiato alla stessa maniera gli amortfisti. Non ponern ohe una !Sola eo11dizione 1>er la eoo:p·erozione anarchi'e:i •libera: fa fedelt3 ngli impegni vofontariamente :issunti, e la rescissione in ,condizioni eque. In fon.do, Kr0:1>01k-inha ipro:posto il pat.to come ì\ialatesta e MiicnJino, e ·11ha sbozz.1.to <1ualoJ1cvo'lta nei suoi soriui. Per6 ha avuto la debolezza di non rifiutare le esagerazioni economiche degli amorJisti, bencl1é ab'bia loro 1>rodicato la "·nl'Ornle anarO:hica", ch'essi ripudiavano logioo:mente, come rip1..-dia"·ano ogni v;ncolo economie.o ç volitico. Un:t fotalitii ha imJ>C• dito ohe ~cl 189-t Medino e Ma1atesta si siano .s,>iegati chiar:unente con Kiropotkin su questi tre fattori ba~ioi di nuove relaz"ioni sociaJi: ll'autorit:i, l'at•bitrariet3 e irl caso, e il ,patto libero. Questo serino é l'u,Jtimo di Merlino ---che io sa1>1>iaa, lmeno- t>rima de1b sua •parrenza 1>er l'JtaUa e ,del suo arreslo avvenuto il 30 gennaio 1891. Fa una cnilica rnn10 di B. R. Tuekcr q-uanto di K.rl)])otkin, cioé della "Conquista <iel pmie". Bisognerebbe ri-srnmpare ques10 s:1ggio, 1>er capire l'insieme dell'anarohismo ita·lbno Ol'itico d'aJJora; una critica che, in Malate• sta, é piU antica e clic, in Merlino, rimonta, come ho cercato di dimostrare, al 1887, al 1892, al 1893 (a,ticofo de "La Débcrcle"). Qui si troverel►be tutto riunito e ,si a,·rcbbc anche la conclusione: "E' ora di allontanarsi da queste de"iazioni. Bisogna cessare d'essere una sena d~uto:1>isLoi mùtcc.1dem..ia di dottrinari e ridj,•entare un partito 1nilitantc''. Non é, in nessun modo, una critica ftivofo, ma un prodotto inevitabile dell'enorme diHerenza esistente Ira i cmovimenti italiano e francose (d'alloro, ,dal ,1890 e 1891 in avan1i, e di oggi). Secondo me, si 1ra11a di questo. In fondo, a partire dalla terdbilc sconfitta del 1871, non ci fu 1J>il1nessuna vera si>er3n?.a di rivoluzione in Francia. Anohe il movimento anarchico. in quella 6Ìluazione. dalle sue origini al 1880, era sicuro di non poler far niente; non eere.1v.a d'o.-.ganizzai-si seriamente e concentrava in 1>iccolisrsimj f;l'!U.ppi la e.Suaforza e la sua propaganda: esntim1zzata, moho autonoma e d'azione individuale -svariatissinrn. I militanti eranò coscienti dclla 1>ropria impo• , B bhoteca G

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