Emilio Lussu - La ricostruzione dello Stato

distrutte. Che 11 grande capitale pieghi-all'esigenza nazionale di contribuire alla salvezza del paese. · · Tutta la grande industria dovrà necessariamente essere nazio nalizzata, e la gestione passare ai sindacati operai e tecnici, sotto il controllo dello stato. La nazionalizzazione delle banche, grandi e piccole, dovrà procedere di pari passo. Senza queste misure preliminari, si dissanguerebbe ancor,1 il paese, per speculazioni di singoli e per salvare aziende in stato fallimentare e si rimetterebbe in sella il nemico di domani. Che la collettività assuma i rischi : ma anche i profitti dell'organizzazipne industriale e la inquadri verso una nuova produzione di pace. Questa non puo' che costituire, in linea di principio, un'operazione di esproprio senza indennità. La espropriazione, senza inde~nità, della grande proprietà terriera, con la formazione di grandi e piccole aziende collettive nelle terre ove il processo di produzione è già spinto, di piccole proprietà indivlduall nelle altre, dovrà essere la realizzazio11e parallela. Essa segnerà non solo la esterminazione definitiva del fascismo rurale, ma contribuirà a sollevare la sorte dei braccianti e dei contadini poveri che il regime fascista ha aumentato con una stolta politica demografica, per poi affamarli e sbarazzarsene sui campi di battagl_ia. Queste dovranno essere le prime conquiste della democrazia, che renderanno partecipi della vita dello stato le masse operaie e contadine interessandqle direttamente al suo sostegno e alla sua difesa. Una democrazia che non sia domani sostenuta in Italia dalle masse popolari sarà una pseudo-democrazia : essa conterrà nel suo seno i germi della reazione. VIII · Tali obbiettivi non possono essere raggiunti, nè, raggiunti, po· tranno mai essere solidamente conquistati, se il proletariato italiano non ridiventa un'attiva e consapevole forza politica. Alla violenza squadrista e alla tirannide del regime, il proletariato ha piegato eome tutti gli altri, e ha perduto, comè massa, la sua coscienza di classe e la sua autonomia. Ma non puo' essere dimenti- . caro che è contro il proletariato organizzato, non solo nei suoi partiti politici, ma nei sindacati, nelle camere del lavoro e nelle cooperative che il fascismo ha scatenato la sua prima e più grande offensiva, con soddisfazione larvata o palese di non pochi demo• cratici autentici e liberali puri. ·La violenza fascista ha dimostrato che, caduto il proletariato come forza politica, cessano la resistenza ... 7B1bl oteca G no B anco

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