Emilio Lussu - La ricostruzione dello Stato

xvi Se è difficile prevedere le realtà delle varie fasi per cui bisognerà passare per la ricostruzione dello stato, non meno difficile è prevedere il posto che prenderà l'Italia di domani nella ricostru• zione e nella sistemazione dell'Europa e del mondo. Ma noi dobbiamo cercare di vederci il più chiaro possibile fin d'ora. Se le nazioni alleate, vittoriose, confondessero il regime fascista con l'Italia, commetterebbero lo stesso errore di quelli fra gli italiani che hanno, · durante la guerra, commessa la stessa confusione. Non l'Italia, ma il regime va punito. Il popolo italiano ha le responsabilità che gli derivano dalla decadenza della sua democrazia, che· ha permesso il fascismo, ma nonostante le sue deficienze, esso si è espresso fino al 1922, nettamente contro il fascismo nella sua grande maggioranza, e, dall'avvento del fascismo al potere in poi, non ha potuto mai più es.primere liberamente la sua volontà. Idealmente, la sovrana coscienza di un singolo si può esprimere sempre liberamente; ma non si può esigere questo da tutto un popolo. Neppure il paese della libertà, quello da cui gran parte del mondo ha copiato gl istituti politici, ha potuto esprimersi liberamente sotto Cromwell. E il popolo spagnolo, che non è stato inferiore a nessun altro ·per l'eroismo collettivo· con cui ha difeso la sua libertà, non si può più esprimere liberamente da quando Franco lo domina. Noi non accetteremo mai la legittimità della pretesa che l'Italia possa essere mutilata d'una parte anche piccola del suo territorio. nazionale, tale qual' era costituito al momento dell'avvento del fa. scisma al potere. Così si colpirebbe l'Italia, non il regime fascista. È si creerebbero nel paese focolai d'irredentismo e volontà di rivincita,· mentre la verità politica che la democrazia italiana deve affermare è che il regime fascista ha perduto la guerra, ma l'Italia l'ha vinta. Alla Grecia, il popolo italiano libero, per co11111crare eterna un'amicizia che l'invasione fascist:.!, ha infangato, è obbligato a restitu)re plebiscitariamente il Dodecaneso, ch'è greco. Tutte le altre divergenze di frontiere e minoranze etniche non possono che essere risolte con spirito de!]locratico ed europeo, dai rappresentanti dell'Italia e dei popoli finitimi. Divergenze infime o nulle, se dalla pace sorgerà un'aspirazione all'unità politica dell'Europa. Chi osasse reclamare l'Abissinia o l'Albania dovrebbe essera punito per offese a nazioni amiche. Ma nei riteniame che il pro• -16 - 81bl1oteca Gtno Bianco

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