Riccardo Levi - Le aziende autonome socialiste

----- vità di scelta, di rischio e di guadagno; nega ad essi la sociali!à del lcro lavoro, limitandola ai rapporti con-trattuali con lui, escludendoli dai con,atti col resto del mondo economico. Appare ormai chiaro che, mentre la stat1zzaz1one s, deve fermare alle attività monopolistiche, il socialismo deve estendersi ben di più, deve invadere anche' il campo, economicamente più sano, dell'attività pel mercato; deye entrare nell'interno dell'azienda a fore del lavoro di tutti quello che di fatto è, un'attività sociale, esercitata non per sè e per il padrone, ma per la società 1ut·o, che lo utilizzerà e la apprezze1ci sul I bero mercato_ Ma questo socialismo aziendale non è soltanto (chè sarebbe ben poco) una soluzione che soddisfa ad esigenze di politica teorica. E' una realtà psicologica che trova le sue radici nella vita stessa delle moderne aziende. La lavorazione in serie, deprecata dagli incompetenti e romantici sognatori dell'artigianato, è la vera e ·concreta fonte del senso de'la socialità del lavoro. Inserisce l'uomo in una catena di operaz'.oni che non ha un vero inizio e un vero termi!'le: non è un;, linea. ma un cerchio c.hiuso.. Ciascuno ha il senso di ecsere preceduto e seguito da altri lavoratori, ha il ·senso di soffrire delle manchevolezze e di giovarsi delle capacità di coloro che lo precedono e anche di coloro che lo seguono. La rete dei collaudi, sempre più fitta e minuziosa, getta una luce di moralità e di responsabilità sul lavoro. E il cerchio chiuso non comprende soltanto gli operai « di linea», ma tutti gli appartenenti all'azienda. Dal direttore tecnico alla direzione commerciale amministrativa, dagli uffici di progetto agli uffici tempi, tutti rispondono e reagiscono all'operato altrui e sentono giorno per giorno, ora per ora, la catena sociale che li lega, sentono l'unità dell'ente produttivo. L'uomo sente nella fabbrica l'interdipendenza delle funzioni, delle mentalità, delle intelligenze; in una parola, sente la socialità dell'uomo. Socialità non significa limitazione, ma valorizzazione della propria oPera in quella degli altri, comprensione. e assorbimento di quella degli altri nella • propria. Non significa necessariamente, come motti credono, ab4 Btb. oteca Gino B, "CO

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