O.C. Grossi - La legione Bertet in Grecia

--- ____-_ 96__-_________ _ pete come la. vostra opera fu rirnumera.ta. A Zaverda. una popolazione selvaggia ci ass.tlì e noi piangiamo ot·a. il povero Troia asssass inato vtgliacenmente. l\ nostt·o povea·o comp.t.gno ri..,osa. solitario in dva al mare, ma i nostt·i cuot·t ed il uostro peusiero sono e saranno sempre con lui. l~gH è una vittima, ma non sarà un dimenticato. 11 gove• no go·eco non volle essere da meno della popolazione di Z:tverdt~. Es~o rimanda. in Italia. da prigionieri, coluro che si proclama.t·ono difen~ori della Grecia. Noo abbiamo protestato con indignazione conto·o il t radimento e le IlOstra p1·oteste saranno raccolt(,, ne siamo cer ti, da quanti non sono mancipii ai tentennllnti governi di quPsta. Europa infiacchita e paurosa. Ug1onan. Giunti in suolo italiano, dichiao·o sciolta la Legione. Gli atli che isolatamente o collettivamente compimmo sono per essere giudicati pubblicamente - Attendiamo il giudizio dei no•tri compagni e fratelli con la se,·enità d'an imo pro~roa do coloro che sentono di aveo· compiuto con coscienza ol propl'io dovere. In noi si potranno forse to·ovao-e degli errori, ma colpe mai. La vostra onestà vi sarà di usbergo contro l'operato di pochi bl'igan• i into·odot tisi nella Legione a scop~• di denigranP l'operato. Quei briganti noi li scacciammo e ne riveleremQ i nomi indicando! i al pubblico disp1·ozzo, se la loro impudenza sao·à pari alla ne· lande :za del loro animo. Nou o·impiangete quello che avete fatto P.•r la Go·ecia - Un Popolo non è un Gove1 no. - E noi che ci accingiamo a rip o·endere in Italia le ardue batt.'- glie poi conseguimento di maggiori libertà e poi trionfo del sociol ilm , dovremo sempre far voti perchè le aspiJ·azioni di indipendenza del popolo ellenico siano co•onal<l da nn esito felice e cl>o il Tu1·co, rappresentante di bao·barie e di vieti sistemi sociali, sparisca dall'Europa che dev'essere in avvenire unita m~lla pace e nel lavoro l A boo·do deii'HPA (lllA) il 27 maggio 'U7. Il colonnello comandante la Legione E NRICO BERTET. Bari patriottica e gentile, volle con un affettuosa accoglienza rincompensarci delle privazioni sofferte per un mese continuo. Tutti fecero a gara per dimustrarci la loro simpatia e noi ricevemmo commossi profondamente, quelle manifest"zioni di a lletto e di mter~ssamento. E chiudo questa cronaca semplice e nuda. inviando, a nome di tutti i miei antichi compagni della legione, un nuovo saluto alla forte città pugliese, alla quale ci se~liamo legati <la vi:lcoli che volgere di tempi e mutar di eventi, non potranno mai allentare. l voi mtari della :egione Berlet, raggiunsero i rispettivi domi-

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