- 71!- d ' anche di sorpresa potessero passare la nostra linea di avam· posti, che cosa farebbero i Arta e inespurnabile. Basta un sol reggimento schierato all'ingresso della via principale per tener testa ad un e,ercito intero. Era vero. Arta è proprio inespugnabile. Le •ue 'trade sotto viottoli impraticabili in cui b 'sogna uanzare due per dur.. Un esercito che si lasciasse barre in i'llboscata entro la città, in meno di un'ora s~~rebbe distrutto. Ma perchè dunque, i greci che ave.vano la nozione di tutto ciò, erano fuggili igniominosamente al falso allarme del giorno ? La nostra guida dovette leggermi la domanda nello sguardo, giacchè parlo nel panico verifìcatosi nella guarnigione. - I nostri uomini sono terrorizzati addiritlut·a, disse. E' tempo che questa disgraziata campagna finisca. Già, non doveva essere iniziata. Noi avremmo certamente vinto se I'Epiro t la Macedonia fossero insorti. Anche in questo, un gr~n di~inganno ! La colpa è tutta della società Nazionale, l' Etnichi Etnaira, che non ha saputo preparare l'insurrezione in quelle province. - Credete che il contegno delle potenze abbia contribuito al disastro greco? - Due potenze, si. La Russia ·e la Germania. La Germania sopratutto. Per quale ascosa e misteriosa ragione, Guglielmo II ha preso una parte così attiva contro di noi, quando la sua nazione era l'unica che non a vesse interessi politici che potevano venir compromessi dal nostro successo ? Dimenticate la borsa, i banchieri ed il debito turco, amico P Forse avete ragione. F. il re, che che farà dopo la guerra ? Credete posHibile un movimento rivoluzionario ? - Il re seguiterà a regnare sino a che gli piacerà abdicare in favore di Costantino. Alla rivoluzione non credo. Le potenze non mancherebbero d'intervenire e noi siamo - in questo momento, sopratutto. - in condizioni da non poter spendere un obolo per armare e mantenere la rivoluzione. La mattina dopo, il 17, il colonnello Manos, il disgraziato comandante l'esercito operante _nell'Epiro, partiva da Arta per
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