O.C. Grossi - La legione Bertet in Grecia

r•. , - il s'lttolenente Urb1no che gia aveva fatto una pcrman ~nza di qualche mese nell'Isola di Creta con gl'insorti e pretendeva mod.,sta pretensione - di sa1er parlare il greco ; il sottotenente Zino, un gentilissimo giovane, mit~ di animo e di propo· siti, filosofo seuza parerlo e sopratutlo senza dirlo ; i sottotenenti romani Zuccarello, B1serni e Mtsr>tti. giovialoni tutti e tt·J e pronti a tutto : il so~t'ltenente Hoccatai liala di Genova, un atleta dai muscoli dt ferro, terrora dei turbolenti che mett..va a posto in un secondo soltanb mo.;trando i ~ pugno, ma bu~no al rnas~imo grado, ingenuo e sopra! utto curioso. Epp~i il gruppo degli indiv1sibili co nposto di quattro membri effettivi ed uno straordmario. il quale s i faceva veder~ soltanto quan.!o lo spin· gevn il bisogno di masticare una crosta di pane che non aveva potuto trovare altrovt·. Gli effettivi erav.1mo, io ; il tenente Dc Rossi Amedeo, u n giovanotto bianco, biomlo e .ii gnn' ile aspetto, ma terribile per certe qualità ve:amente superflue in un volontario· il tenenti! Uh ico l"erra"ldo di Genova, un tipo strano e comples,;o, tutto cuore, ed il cap' tano Fduchè. Questa figura incarnante il vero tipo del volontario mel'it·•rebbe più che un le.;· gere accenni::'. Volontario con Garibaldi nel 59, disertò nel 60 dal reggimento O\' e topri va il grado di sergente per seguire in Sicilia l'antico duce e cos1 fe ce !lei 66 e nel 70 in Francia ove ebbe il grailo di capitano. Sua padre era il Fauchè, direttore ilella Co•npagnia RuJaltino e fornì ,gli i due vap•Jri per l'imbarco dei Mille: fn ministro della marina nel ll'overn" pravvisorio di Sicilia col prod1ltatore Depretis e chiuse la sua carriera col grado .li capitano di vascello nell1 marina italiana. ll1igli·1, che io ebbi la ventura di avere per m10 capitano, non è de~enPre. Egli ci animava con la parola e con l'esempio: i volontari della nostra compagniala se>ta - lo idohtravano; io ed il tenente de R JSSi lo ammirarnmo e cercammo di meritare la sua amicizia. che altam~n te onora le person e che la godono. Lo stm?r./inrrru; era il Piccirilli rti f'rascati . fo credo c he il suo !t'gato non conieng.~ fiele, altrimenti non riesctret a spieg~rmi il dolce sorrtso che non em1~ra mai dalle sue labb ra, neanche nei momenti in cui egli vorrebbe sembrare preoccupato d i quale 1e cosa o furibondo contro 'qualcuno. Io mi dett i a perseguitdrlo in mille mod1 per vedere sparire per un attimo quel

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