O.C. Grossi - La legione Bertet in Grecia

- ,~,- !as~iateci scaldare le sedie del Cafl'è di Parigi in P ;azza dello Stadio. - Che importa a voi se il Turco ci taglieggia continuamente, se viola le nostre vergini, se contamina con l'amplesso schifoso le nostre spose? Noi non siamo Greci, intendete? L'Acropoli parla al mondo int~ro delle generazioni che furono. I •Jreci furono! Noi siamo bastardi di slavi : nellP nostre vene scorre anche il sangue del turco che ci dominò e fece servire l'ara sacra alla dea Atheni~ come vaso da notte. Che volete da noi, da un popolo che ha apposto da secoli la parola fine alla sua storia e che intendendo la vita novella truffa, bara, ruba e tradisce gl i italiani per Menel ich ? Oh, si, io ~ompres i dal primo istante che noi eravamo degl'intrusi laggiù; che nulla avevamo di comune con un popolo sceso fino all' ultimo gradino d'abbiezione e di avvilimento e che innanzi alle coercizioni violenti di un nemico esecrato no n t rova eh., la r isorsa delle donne : il piagnisteo ed i lamenti ! Io comprpsi tutto ciò ed il mio cuore, comr quello dei miei amici, si spezzò sotto la stretta dolorosa. Io compresi che eravamo intrusi, ripeto, ma non nel sr nso voluto dai signori Rossi e Polastri. Intrusi in Grecia furono i legionari di Bertet, i legionari di Mereu, di Ricciotti, di Cipriani; i volontari venuti dall 'Olanda, dalla Francia, dall ' Inghilterra, daJia Germania, dall 'America! Intrusi furono lutti coloro che accorsero sul suolo greco per gettare un guanto di sfida alla diplomazia europea ; per dire ai governi tentennanti, che il principio di nazionalità è sacro e rhe la barbarie non t~ova posto tra le nazioni civili! Il ministro della guerra era - nel giorno del nostro arriYo - assente da Atene. Si era firmato tra le parti belligeranti uno di quegli armistizii di un giorno o due che fininno di demoraliz- ~ara i ?Oldati greci, che ormai non avevano più fede negli uflì - f'iali, e favorivano le diserzioni. Il ministro della guerra era a Volo, a presenziare i lavori intesi a ~ortificare quella piazza, L'interim della guerra era stato assunto dal Signor Rallis, il quale non solo non aveva impartito nessuna disposizione per i nostri alloggiatnenti, ma aveva creduto sufficiente spedire un cavalleggiero alla stazione, con l'incarico di condurre la legione

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