J. Jaurès, P. Lafargue - Contraddittorio sulla concezione idealistica e materialistica della storia

- :30domande in nome di una o-iustizi.a e di. una rnorale_ superiore, ma in nome delle ~lee c\omina11ti nel la_ soc1etù._ I dritti che essa chiede sono quelli che le aUnbu1s~c la gtusli,.ia ad:1lk1la agl'intercssi della. ck1sse_oppressiva e do11i111:1111.<'. I) i 1111rniqeui 111e1sc11p11_o?lo_nco: . Si diL·e clic 11c,rlislali 011c1T1ensia disprczzatu d la- ,·orn·. Ciò 1/011 ù cu1f1pleta111c~1clse;dto. Gli eroi d<'ll'{liad1' gunrdnv:1110i lurn arrncnli e wppav~110 cd a_rav:1110 1 loro l'.ampi. Essi si ,·nntav:1110spess~ di _saper lare 11!1solco l'on1plclan1enle reUilineo. l palr11.i d1 Hon1a e glt ~upalridi dell:1 Greeia, deponev:rno sp:1d:! e sc111~0per gu1d:_1r_c 1·ar:llro. I signori feudali <lrl inedLO-C\'O~mp:1r:1va11011 111esli<'l'Cdi tav:dicri, servendo -come paggi <' <·0111c SCII-, dicri in 1111:L11111i<rlin:1obile. ( 'j<) d1e si disprezwva in q11-eigiorni <'r,a la':,y~ndila ~!ella forz:~ di .l:1voro. L'11on!\l <"11v<e' ndeva l.1 s11:1[orza dt lavoro si degradava co11 cw :1d 11110sc·lii,l\·o e yenclendosi come schiavo j)('rdrra l:ì s11a dignilit rii 110111l0ibero. Q11csta çlegradanle ,11.io11e ò 1·0111111esls1a11ti i giorni d.:1gli uomini liberi <l<'ll.1socie(;', c·,1pilalislica. I prolcl.ad elci lavoro rn:inunle e mentale hanno 1111,p1reocc11pnione sola: vendersi, vendere la lorn forzn <li lavoro, ,·cnclere il pensiero, rp1eslo santuario. Ze11xis donarn i suoi qL,1nclri,perchè, corn'egli dicewt, 11111l0'oro fl!'l re di Persin non bnslava a pagnrli. I nostri .\l'<'issonnier f'.rnno ronire i loro quadri ,con pezzi {1'01·0 da lll<'r<·anli di porci di Chicago o dn qunlsinsi i\fackay, cli<' f'mrno appendNe le preziose lele forse nel loro g11:1rrbroba. l I proletario non hn se non un ide;1le e non può nyerc che un solo id<'ale: vendere la sun forw di lavoro ront<' 11~rglio i: possibil?, « Un salario con,·cnicnlc per 1rnn <·011n111enlegiornata di lavoro», è questo il mollo deo·]i oper:1i i1_1glcsei dei larnr,alori cli lutto il mondo. Tl p1~)- i<'lano s1_lap:na soltanto se non può vend!'re il suo lavoro al s110g111sloprezzo. E solo quando la classe lavorntri.ce non p11ò ronscg11ire ln degrachnlc rd -in-norniniosa o-iusl.izia dr;lla e-lasse r,1pit.dislica, essn incc~niné'in n p;nsarr nlln nYolla . . TI ~wz_zonnl11rnlr ha sviluppalo 1.nlmrnl<'1'1101110rh, r ~gli p11t!"!vere allrcllanlo br11<'sol.lo l'0q11a101·rcon 'rO <' ;>0 g~·nd1cli C'fllor_eq, 11nnlo_nel!r vicinam<' clei poli, in reg10111dove geln il rnerc11r10. E vero che egli divi1l<' q11<'- Biblioteca Gino Bianco

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