J. Jaurès, P. Lafargue - Contraddittorio sulla concezione idealistica e materialistica della storia

- 29 - salo si è trasformata nel contrario, appena la borghesia è divenuta la dasse sociale dominante. Il prestito ad interesse diviene sacrosanto. Una delle prime leggi, dopo lo scoppio della rivoluzione nel 1789, pro~lamò la legitti- · rnità dell'interesse ,che fino ad allora vemva soltanto tollerato. Il gran libro del debito pubblico divenne il libro d'oro, la bibbia, il libro degli usurai della borghesia. L'azienda del prestatore di ,danaro, del banchiere diviene L::rnloonorevole quanto onor.ala; vivere delle-proprie rendite, ,cioè dell'interesse del danaro è lo scopo, la suprema nrnbizione di tulli i membri della società borghese. J I presl::ire danaro :·1d interesse sarebbe quindi una superiore forma della rnor,ale, se non la più sacrosanta di tutte secondo Com te, Spencer ed allri .adoratori. della << perfettibile perfellihililit » delln ginstizi,a e della morale. Nulla cli pii1 nàlul'ale che ,capitalisti i (JUali vivono col lraffìco del danaro, dividano in questa quistione, l'opinione dei fflosofi del lorn -cuore ammirevolmente superfkiali; noi socialisti invece, d1e vogliamo· eliminnre lo sfrull::imenl.o capitalistico, riconosciamo francamente dw ni signori feudali e ai patrizi deli:anlichitù greco-rom.:rna <'ra propria una concezione più elevnta della morale quando essi trat.Lav.-111c0ome ladri i prestatori di danarn :id inlel'essè. \ Se la giustizia e la morale si sviluppassero progressivamente, esse non cangerebbero da un'epoca storica all'altra, per adattarsi ag-l'interessi e :1i bisogni della classe dominante. « Che alt1·0 prova la sLoria delle idee>>, dicono Marx ed Engels nel J 8-1.7, nel manifesto comunistico, « se non che la produzione inlcllett11ale si trasforma -con quella materiale? Le idee clominanLi di un.'epocn furono sempre soltanto le idee della dasse dominante». La giustizia e la morale, che si cangiano secondo i bisogni e gl'interessi della classe dominante, sono imposte da questa alln classe oppressa, che alla fine deve ndoltai·le, _sebbene si trovino in opposizione ai suoi bisogni e ai suoi interessi. _ Chi di noi non ha udilo dire da lavornlori: « g giusto che_ 1:imprendit~re tragga profitto dal suo danaro>>, e l.11ll11 lavorai.on manuali ed intelletluali pensano :l!lalogamente. Il lavoratore, la vittima del profitto, ne ri-conosce la legillimità e santifica lo sfruttamento capitàlisti-co che gli toglie giornalmente una pnrt.e del v:1lorc dn lui prodotto. · Ln dasse oppressa non form11l:-tin principio le sue Bibliot....... CA '--'" IV ,... m .. , -~~

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