Giuseppe Ferrari - L'Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851

• 86 , ~ransazione inta'nto rendeva provYis?ric otto rivolu - zioni, definitivo un concetto assurdo) inevitabile la ripetizione d'un passato errore. E che~ a guet·r·a vinta l'unità? dunque l'unità è scopo, è legge nltirna; e se è un bene, perchè diiTerir·la? se è male, per~cbè venne pt·on1essa? e questo dilennna perdeva già Milauo e Vcnczia; con1inciavasi a tlifTeria·e la fu - sione a guerr·a vinta, poi pt·edicavasi; esigevasi, prr- .. c:ipitavasi la fusione. t:on1c procedere con ·una legge (:lquivoca di proposito deliberato, federale di fatto , unitaria di di.ritto, dichiarata momentanea e da rif~u·si in senso opposto dall'autorità che la proclanla~ eotnc Inai assoeial'e otlo Stati prolnettcndo di seio:- gJierli, rispettare le divisioni tcrrilot·iali dichiarandole perente, o togliere le rivalità convocan<.!Dle nel - r assernblea federale? E chi non infet·u1o ,di rnenle oserehhe inaugurare in una legge la costl'Uzionc di r HlH\ capitale e la distruzione di sette capitali~ Quando si riflL~llc sn i destini delle nazioni, quan d~ il pensiero abbraccia il lontano avvenire, e libct~a trascorre la congettura a t l'a verso gli eventi possibili, è perrnesso di prevedere la federazione perfezionata convergere verso l'unità: forse l'azione dei secoli devasterà lenlatnente i centri attuali, forse coslruirit un solo ceult'O ita.liélno, forse so•·gerù un'i - talia fut.ura situile alla Francia. 'fratlusi di in1porre una h'gge? eonvien star·c al fallo, all' llalia attuale; nù possiatno dcerelare i nostri dubbi, le nostre congetture o futut·e eventuali là. Chi vuol precorrere r avvenire si fondi sul dir·iLto, sui principj; hnil.i

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