Giuseppe Ferrari - L'Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851

8t governi, non di ·disfare gli Stati; rimane la necessità di o·uo insurrezioni e di otto assemblee; in una parola, 1·ilnane sempre la necessità della federazione republicana. La tirannia opp1·itne gli Stati colle leggi, non coi confini; chi vuoi libertà abbatta i tiranni, non i termini inanimati delle terre: la Toscana non è infelice per essere toscana, o la Lombardia p el· esser lombarda; se le dne terre fossero vaste quanto la Francia, la loro infelicità sarebbe dicci volte più estesa. Nè se gli Stati son deboli devonsi distruggere , nè ·rovinare le capitali pe~chè siano piccole, oè ab- ' battere le case non esse_ndo palazzi, n è uccidere gli a1nn1ala(i invece di guarirli.· III. Alcuni unitari avr·ebbero tollerato la federa- , , zione, uno scrupolo li fermava: la fede t'azione, dicevano essi, è difesa dai federali, i feder·ali sono federalisti, i fedet·alisti della rivoluzione di Francia èrano girondini, i .girondini erano retrogradi regj , e in ogni modo i pii1 tolleranti respingevano un partito che li faceva dubitare di essere girondini e regj .. Questo sorite contro la federazione era spedito da alcuni unificatori ai loro amici coll"'approvazione sot- . toscritla da Ledru· Rollio. !rmiamoci di pazienza , e svelia1no un equivoco artificiosamente ricamato sul linguaggio della politica francese. Che la federazione sia difesa dai federali non è maraviglia, e nulla att.ende dagli unitari se non pentirnento: che i federal i possano esser detti federa listi non è cosa da adon.· tarséne, quantunque la parola di feder~li basti: pure fu preferita · la · p~rola federalista perchè presenta due FiBRARl 6 '

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