Giuseppe Ferrari - L'Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851

, 35 voluzione italiana t~ o n aveva senso: sernpre abbia-- mo considerati. quali involontari dis·ertori Alfieri ; Fos~olo e quanti declamatori di libertà trovavansi al l momento della battaglia, nel can1plo degli alleati , nelle cospirazioni di Sicilia o di, Vienna ..__: No,i non siamo stati a Gancl, noi non siarno stati coi re·, coll' imperatore' C'? l pontefi·ce' coi ~Russi' coi ' barBat~i : tale fu il grido unanim·e della deo1oerazia francese , e unanime fu put'le in Italia la riprovazione, l' or~'lore per chi aveva con1battuto coi briganti, cogli Austropontificj, 'che rovesciavano Murat e il regno .d? Italia. Noi abbiatno 1--cspinta la libertà staccata dalle idee , • disgiunta dall'eguaglianza, n è ci sedusse nella repu - blica di Cavaignac. E se l'l eguaglianza si attua in lta- . !i a per costituire una nazione , ogni nuovo dominio sarà benefizio; lo qichiariatno schietto , e sianTo disinteressali. l nuovi signori hanno bisogno di cortigiani, di ciambellani; pii1 sono r~centi e p iii devono imporre col fasto, più devono inculcare il rispetto alle loro persone; devono avere consigli e n,on carne- / re, confidenti e non consiglieri, servitori e non tni - nistri; tutto deve da essi en1anare, nè possono ascot- , tare alcuno sen.za decadere, e ' devono combattere i den1ocratici, e devono far cosa d'-atntninistrazione ogni idea, e devono proscrivere gli uomini stessi a cui tolgono i loro propri pensieri. Queste sono arti antiche,. e più antiche in Italia che altrove. Purchè le idee trionfino, saremo felici di essere. proscritti : e s'ingannino pure i popoli per pochi giorni al seguito di principi sconosciuti, e credano pure ered-itario i!.

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